giovedì 12 marzo 2015

Arrivare in fondo alla gravidanza


scritto da Roberta Leonarduzzi

Quando si arriva in fine alla gravidanza non ce la si fa più!
Diciamolo, è così per tutte le donne!



Anche le donne che hanno vissuto gravidanze bellissime e in uno stato di grazia, sperando che quei 9 mesi non avessero mai fine, quando arrivano nelle ultime settimane si sentono come delle bombe ad orologeria e non vedono l'ora di schiudersi!

A tutto c'è un limite, in effetti.
Il corpo, ormai completamente riempito dal nostro piccolo inquilino fa sempre più fatica a fare qualsiasi cosa: è difficile allacciarsi le scarpe, è difficile cucinare senza spegnere i fornelli con un movimento non voluto del pancione, è difficile vestirsi, è difficile fare le scale ed è anche difficile riposare (anche perché la vescica chiede di essere svuotata ogni 15 minuti). 
Quella di riposare bene è forse la cosa più difficile.





Ma la cosa ancora più difficile è uscire di casa e  incontrare le persone.
"Ma non hai ancora partorito?" "Ma non è ancora di nato? " 
Anche andare a prendere il pane è una pena....
Già sei li che non vedi l'ora di schiuderti e conoscere il tuo piccolo inquilino dalla 38esima settimana e tutti a farti notare che sei ancora li, grande con un pallone, senza segni di un parto imminente.

Che poi tutti, durante la gravidanza, cercano di metterti in testa che partorirai PRIMA: 
"E' grandissimo! Signora non arriverà a termine" ti dice il ginecologo all'ultima ecografia, "il collo è già un pochino aperto, partorirà presto, sicuro non arriva al termine", ti dice l'ostetrica che ti visita  all'8° mese,  “la pancia è già bassa, ti manca poco" ti dicono tutte le comari del paese da almeno 3 settimane....
Insomma, tutti a dirti che partorirai  prima e quando arrivi alla scadenza della 40ima settimana ti senti uno yogurt scaduto, brutto, inutile e che nessuno sceglierebbe più!




In più gli ormoni ci mettono del loro: tutti ti irritano, anche il tuo meraviglioso compagno, anche le sue gentilezze,  la sua stessa presenza, ti danno poco sollievo
Eppoi quell'enorme pancione che non sai più come posizionare sul divano, i parenti che telefonano, gli amici che messaggiano,  tutti a chiederti la stessa cosa "come va?"
"Va che mi sento una belva" 
Alle volte questa è la risposta (qualcuna di educato si trattiene....qualcuna stacca il telefono, qualcuna sclera proprio, di solito con il povero compagno....)




Ma forse questa è proprio la Natura, che vuole che la donna si isoli e cerchi in posto lontano da tutti per partorire tranquilla e in santa pace...

C'è da dire che oltre alla Natura, ad aggravare la situazione delle donne gravide alle ultime settimane nella società occidentale del XXI Secolo è la DPP. 
La data presunta del parto.
La prossima volta, quando ve la dicono voi tenetela segreta, o meglio divulgatela con due settimana di distanza. 
Mi spiego meglio.
Il ginecologo vi dice che avete la data prevista del parto il 10 marzo? Benissimo, aggiungete 15 e dite a tutti che il bimbo è atteso per il 25 di marzo!
Così avrete 15 giorni di vantaggio sul senso di scoramento che prende quando arriva il giorno 40+1 e il vostro bimbo se ne sta tranquillo dentro al pancione, con una mamma isterica che si sente "scaduta", oltre il termine,  e con tutto il mondo che glielo ricorda, soprattutto!   


Nel frattempo consolatevi facendo magari cose rilassanti con il telefono staccato, e lontano dai social network. 
Passeggiate in posti isolati.
Cucite o ricamate bavaglini...aiuta avere un lavoro da finire e pensare che qualche giorno in più vi potrebbe fare comodo... Con il mio secondo figlio che è nato di alla 41+6 ho ricamato delle tendine per la cameretta!  Iniziate quando ero già a termine e sono riuscita anche a finirle!

Oppure leggete. 
Fatevi portare libri lunghi e romantici.... 
Magari poi per vi viene anche voglia di fare l'amore....
E per partorire un pochino di fuoco non guasta mai ;) 




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